Un toner è una cartuccia per stampante multifunzione (quelle per ufficio), fax o fotocopiatrici laser.
Con il termine ‘toner’ solitamente si intende tutta la cartuccia, ma in realtà toner è solo la speciale polvere che si trova al suo interno. Questa polvere finissima potrebbe collocarlo tra i rifiuti speciali.
Per ogni prodotto chimico, il produttore è tenuto a rilasciare la scheda di sicurezza che riporta le indicazioni per la tutela e la salute di persone e dell’ambiente in relazione a quel dato prodotto:
- composizione
- nome del produttore
- come trasportarlo per evitare rischi per le persone e per l’ambiente
- indicazioni per lo smaltimento
- protezioni che devono indossare il lavoratore, il consumatore o altre persone che possano entrare accidentalmente in contatto con il prodotto chimico a cui si riferisce la scheda di sicurezza
- altre informazioni specifiche alla pericolosità del prodotto
Ogni prodotto viene associato ad un codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) che lo identifica come pericoloso o non pericoloso.
NOTA: il codice CER per i rifiuti speciali non pericolosi è 08 03 18 o anche 160216, mentre quello per i pericolosi è lo 08 03 17 o 160215
A prescindere dalla pericolosità o meno, è fondamentale non disperdere il toner nell’ambiente e attenersi scrupolosamente alle normative vigenti. Leggendo questa guida capirai chiaramente il perché.
1) Un’ottima ragione per fare un recupero toner a norma
La procedura di recupero di questi che sono a tutti gli effetti ‘rifiuti speciali’ è strutturata e regolata dalla Legge (D.Lgs. 116/2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale).
Data la mole di rifiuti RAEE e speciali che si sta producendo da 20 anni a questa parte, si è resa necessaria una legislazione, che facesse il giusto distinguo tra rifiuti pericolosi e non pericolosi e che definisse le procedure necessarie al corretto smaltimento. Questo per tutelare l’Ambiente e la salute delle persone.
Un errato smaltimento, infatti, può rivelarsi nefasto su vari fronti. Basti pensare che la dispersione della polvere di toner nell’ambiente, non solo ha una decomposizione molto lunga, ma inquina l’aria e, successivamente, il terreno.
Intaccando la terra, tutto quello che deriva da essa risulterà contaminato e ce lo troveremo nel piatto. Quello che significa per la nostra salute è ben chiaro.
2) I tre grandi vantaggi per la tua azienda
Probabilmente hai già chiaro il beneficio che la tua azienda trae dal servizio di recupero toner e smaltimento RAEE di PTS. Se cosi non fosse:
- hai la certezza di un servizio a norma di legge
- scegli un servizio rispettoso dell’Ambiente
- risparmi tempo perché hai un interlocutore unico e un servizio senza pensieri
Il recupero toner è uno dei servizi di punta che proponiamo come PTS.
Qui trovi tutte le informazioni
3) Dove smaltire un toner se sei un’azienda o un privato
Per fare la cosa giusta, non basta gettare il toner nell’indifferenziata o portarlo in discarica.
Se sei un privato, devi rivolgerti alle isole ecologiche adibite allo smaltimento dei rifiuti RAEE.
Se in ufficio hai una stampante, molto probabilmente dovrai affidarti ad un’azienda che ti fornisca il servizio di recupero e smaltimento e la relativa documentazione, per tutelarti in caso di controllo da parte delle Autorità (lo vedremo tra poco).
Va anche precisato che non tutte le aziende sono tenute a smaltire in questo modo. Per sapere se la tua azienda ha questo obbligo, devi chiedere al tuo consulente ambientale che saprà indirizzarti per la corretta gestione dei rifiuti.
4) I moduli e i giusti comportamenti per un servizio di recupero toner e smaltimento in regola
Affidarsi ad un partner riconosciuto è l’unica strada per un’azienda che è tenuta ad essere in regola (le multe comminate sono molto salate e ne parleremo tra qualche riga).
Questo partner effettuerà il recupero e/o lo smaltimento seguendo una procedura certificata che inizia con la consegna di una Eco-box per la raccolta dei toner esausti e termina con il rilascio di un documento – il FIR, formulario identificazione rifiuto – che certifica il corretto smaltimento e recupero del toner.
Partiamo dal collocamento della Eco-box in azienda per la quale è importante avere delle attenzioni particolari, trattandosi di deposito temporaneo prima della raccolta dei rifiuti.
È bene posizionarla in un luogo fresco e asciutto, al riparo da intemperie e calore eccessivo. I toner esausti devono essere avvolti nell’imballo in plastica presente nella confezione del nuovo toner che si va a installare.
Una volta riempita l’Eco-box si provvede a contattare il partner fornitore per il corretto recupero e il relativo smaltimento. Ricorda che il deposito temporaneo del rifiuto non può avere una durata superiore ad un anno.
Ora fai attenzione proprio a questi due aspetti:
- procedura certificata
- corretto recupero del toner e smaltimento
Mettiamo in evidenza queste due voci perché è necessario sapere che non tutte le aziende possono recuperare i toner e i rifiuti RAEE. Per farlo è necessario essere iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e PTS è registrata dal 1997.
Per essere più chiari: PTS è il tramite tra l’azienda che deve smaltire il toner, la cartuccia o il rifiuto RAEE e l’Ente che poi si occuperà materialmente dello smaltimento. In pratica siamo abilitati alla raccolta e al trasporto di questi rifiuti, ma non alla loro ‘distruzione’.
Con la nuova legge in materia di Diritto Ambientale, in vigore dal settembre 2020, viene istituito il RENTRI, il Registro Elettronico per la Tracciabilità dei Rifiuti. Una volta operativo, il RENTRI sostituirà:
- il registro di carico e scarico
- i formulari di identificazione dei rifiuti
- il MUD
Con la nuova attuazione, tutti questi documenti andranno conservati 3 anni, non più 5.
Va anche specificato che non tutte le aziende hanno l’obbligo di tracciare i rifiuti. Infatti sono esclusi dal tenere il registro di carico e scarico:
- imprenditori agricoli con un volume di affari inferiore a 8mila euro
- produttori iniziali di rifiuti non pericolosi con meno di 10 dipendenti
- imprese che raccolgono e trasportano autonomamente i rifiuti non pericolosi
Come indicato nell’articolo 193, è necessario accompagnare il trasporto di rifiuti con un formulario di identificazione (FIR) sul quale vengono riportati:
- nome e indirizzo del produttore e di chi detiene il rifiuto
- origine, tipo e quantità del rifiuto
- impianto di smaltimento o di destinazione del rifiuto
- data del trasporto e percorso stradale
- nome e indirizzo del destinatario
Il FIR è composto da 4 copie e con il nuovo decreto rifiuti, la trasmissione della 4° copia – che ora viene rilasciata al cliente in forma cartacea – potrà essere inviata anche via PEC se il trasportatore garantisce la conservazione del documento originale (anche in questo caso, da 5 anni si scenderà a 3) e si incarichi del successivo invio al produttore.
Se hai già attivo il nostro servizio di recupero toner, sul sito puoi scaricare la modulistica relativa.
5) Quanto costa smaltire un toner?
È la prima domanda che ci viene posta e la risposta è sempre una: non è possibile definire un prezzo unitario per il recupero toner perché varia in base a due fattori:
- la quantità di materiale da smaltire
- la posizione geografica della sede dell’azienda
Per dare un’idea, possiamo solo dirti che il prezzo medio per il recupero si aggira intorno ai 70-100 euro ogni quintale di materiale. A questo va aggiunto il trasporto che, ovviamente, incide in base alla posizione dell’azienda e, chiaramente, l’iva.
6) Le sanzioni per i ‘furbetti’ dello smaltimento
Come abbiamo detto (quasi) tutti i titolari di partita IVA sono obbligati ad una corretta gestione dei rifiuti speciali da stampa e RAEE.
Ricorda che sono le aziende e i liberi professionisti gli unici responsabili del rifiuto, dato che lo generano con la loro attività. Questo vale anche se si utilizzano stampanti a noleggio.
Con il nuovo art. 258 (D.Lgs 152/06 ex D.Lgs 22/97) e la sua riforma nr. 116/2020 il diritto dell’Ambiente viene aggiornato soprattutto in materia di sanzioni, che riguardano – prevalentemente – errori e/o omissioni relativi alla compilazione e trasmissione del MUD, del registro di carico e scarico e il FIR.
Come ogni normativa, anche quella che regola lo smaltimento dei toner prevede sanzioni per i trasgressori. E sono molto salate!
- Sanzioni legate alla comunicazione (MUD): non effettuarla, o farlo in modo incompleto/inesatto comporta una sanzione che va dai 2000 ai 10mila euro. Se la comunicazione avviene entro i 60 gg dalla scadenza del termine, la sanzione va dai 26 ai 160 Euro.
- Registro di carico e scarico: nel caso in cui sia incompleto o mancante, la sanzione amministrativa oscilla tra i 2000 e i 10mila euro, che diventano 10mila-30mila euro in caso di registro rifiuti pericolosi. Nei casi più gravi, il soggetto responsabile potrebbe anche essere sospeso dalla carica rivestita in azienda (inclusa quella di amministratore) per un periodo che va da un mese fino ad un anno. Sono possibili sanzioni ridotte per aziende con meno di 15 dipendenti.
- Formulario (FIR): la Legge parla chiaro e sanziona chi trasporta rifiuti senza il relativo formulario (o i documenti sostitutivi), lo compila in modo errato o tralascia delle parti. In questi casi, viene comminata una sanzione che va dai 1600 ai 10mila euro. Si parla anche di detenzione fino a due anni nel caso si sia colti a trasportare rifiuti pericolosi, o dichiari il falso sulla natura del rifiuto stesso, sulla sua composizione e caratteristiche o per chi ricorre ad un certificato falso durante il trasporto. Anche per le sanzioni relative al FIR sono previste riduzioni ma è consigliabile avvalersi di un consulente esperto per poterle valutare con attenzione.
La novità principale di questo aggiornamento del diritto ambientale riguarda il cumulo delle infrazioni, sia contemporanee che reiterate. In questo caso le sanzioni possono aumentare anche del doppio o del triplo se mancano dati o sono errati rilevanti ai fini della tracciabilità del rifiuto.
È ben chiaro che il mancato rispetto della Legge in materia di smaltimento e recupero RAEE e toner porti un danno rilevante all’azienda colta in flagranza di reato. Tuttavia queste sanzioni sono subito giustificate dal danno ambientale che si andrebbe a generare se non si rispettassero le procedure, come abbiamo esplicitamente descritto in questa pagina.
Non c’è un Pianeta B, quindi è opportuno fare del nostro meglio per avere cura di questo.
7) L’impegno di PTS verso l’Ambiente
Come PTS abbiamo preso anche un impegno ulteriore: la certificazione ISO14001.
Con questa certificazione, dichiariamo il rispetto dei protocolli di gestione ambientale.
8) A cosa serve la certificazione ambientale
Le certificazioni ambientali sono strumenti con i quali le aziende valutano e certificano l’impegno verso la sostenibilità, la tutela e l’impatto ambientale delle produzioni aziendali.
L’obiettivo primario della certificazione ISO14001 è quello di ridurre la quantità dei rifiuti da smaltire, promuovendo invece il recupero e creando una circolarità di mercato. Basti pensare ai toner rigenerati, sottoposti ad una procedura di recupero per dargli una nuova vita. Ed è proprio sui toner rigenerati che PTS sta puntando per contribuire alla sostenibilità ambientale.
Se vuoi attivare il servizio recupero toner di PTS, contattaci e un nostro consulente ti proporrà un preventivo personalizzato.